Ascoli Piceno

Ascoli Piceno

Il suo centro storico è costruito quasi interamente in travertino, e per la sua ricchezza artistica e architettonica è ricordato a volte tra i più belli d’Italia, così come la rinascimentale Piazza del Popolo, nonostante una frequentazione turistica ancora poco numerosa rispetto ad altre città dell’Italia centrale. Conserva diverse torri gentilizie e campanarie e per questo è chiamata la Città delle cento torri. È l’unica città delle Marche ad avere due teatri storici, il Ventidio Basso e il Filarmonici.

Ogni anno si svolge la celebre Quintana che consiste principalmente in due tornei cavallereschi medievali che si disputano nel periodo estivo. Entrambi sono preceduti e seguiti da un corteo con circa millequattrocento figuranti con costumi d’epoca. Si rinnova dal 1955 senza interruzioni ed è basata su antichi statuti che risalgono al XIV secolo.

La città è anche conosciuta per la famosa oliva ascolana, specialità gastronomica nata ad Ascoli Piceno e diffusa in tutto il territorio italiano e anche al di fuori dei confini nazionali.

ORIGINI

Le origini della città sono avvolte nel mistero, ma è abbastanza sicuro che vi fosse la presenza umana già dall’età della pietra e che la zona fosse abitata già nell’epoca neolitica. Secondo una tradizione italica citata nella letteratura antica (Strabone, Plinio, Festo) la città venne fondata da un gruppo di Sabini, che vennero guidati da un picchio, uccello sacro a Marte, durante una delle loro migrazioni detta ver sacrum. I Sabini si sarebbero fusi con altre popolazioni autoctone dando origine ai Piceni, che fondarono Ascoli diversi secoli prima della fondazione di Roma.

COSA VEDERE

«Ascoli Piceno è una tra le più belle piccole città d’Italia, e non ne vedo altra che le assomigli. André Gide la prediligeva… bella come alcune città della Francia del Sud, non tanto per questo o quel monumento, ma per il suo complesso, la qualità antologica, l’incanto che viene da nulla e da tutto. Bisogna avervi passeggiato, a cominciare dalla piazza del Popolo, la piazza italiana che insieme con quella di San Marco a Venezia dà più di un’impressione di sala, cinta da porticati, chiusa dalla stupenda abside di San Francesco; o costeggiando il Battistero del Duomo; o lungo le rive scoscese del Tronto; e per le strade strette, chiamate rue, dove i palazzi non si contano; e che si allargano in piazzette… Ascoli è città di torri… Si succedono molti stili, il romanico, il gotico, il rinascimentale, il barocco… con chiese dalle pareti di pietra, senza finestre; un travertino d’un grigio caldo, uniforme, senza intonaco… tutto ornato, lavorato, istoriato… e su ogni porta e finestra, vedi frutta, fogliami, cariatidi femminili, fiori, animali, stelle, o anche semplicemente proverbi e sentenze scolpite.»

(Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957)

«Non c’è altro posto in tutta Italia dove sia possibile percepire la piazza come luogo sociale e, nello stesso tempo, architettonico come la Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno. Questa è – come si dice – il cuore della città… Se è bella stagione, approfittate dei bar con i tavolini all’aperto per godervi il vento fresco del tramonto, quando la piazza finisce in ombra, ma la luce ancora illumina i palazzetti rinascimentali, con il tipico portico sottostante, anzi li fa risaltare come in pieno giorno non avviene mai. Quando fa freddo, dalle finestre del bar per cogliere l’insieme rettangolare della piazza, la gente che si affretta e una parte dell’orizzonte naturale al di là della collina su cui è stata innalzata Ascoli. Godetevi le piazze di Ascoli, sono l’essenza della città di provincia, ma anche qualcosa di più, sono il nostro substrato ancestrale di convivenza civile, elemento fisico e culturale del paesaggio urbano, spazio e tempo insieme, cardini della relatività generale dell’Italia.»

(Mario Tozzi, Viaggio in Italia – 100+9 emozioni da provare almeno una volta, prima che finisca il mondo)

Ascoli Piceno è una delle città monumentali d’Italia: il suo centro storico occupa la notevole estensione di poco più di 150 ettari (1,5 km²), ed è costruito in travertino, una roccia sedimentaria calcarea estratta dalle cave nelle immediate vicinanze, che costituisce l’elemento unificatore di edifici costruiti in un arco di tempo di circa 2500 anni.

Presenta due fulcri principali: il primo è costituito dalla rinascimentale piazza del Popolo dove si trovano alcuni degli edifici più importanti tra i quali il palazzo dei Capitani del Popolo, lo storico Caffè Meletti e la chiesa di San Francesco.

Il secondo è rappresentato dallo spazio urbano di piazza Arringo, la piazza più antica e grande di Ascoli, dove si elevano il medioevale battistero di San Giovanni, la cattedrale di Sant’Emidio, che racchiude al suo interno la cripta dedicata anch’essa al santo patrono. Vi sono inoltre il palazzo Vescovile, il palazzo dell’Arengo, sede della pinacoteca civica e di alcuni uffici comunali.

Altra piazza di considerevole valore architettonico è piazza Ventidio Basso, spazio irregolare contornato da edifici quali la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, con la caratteristica facciata suddivisa in riquadri, la chiesa di San Pietro Martire, palazzi d’epoca rimaneggiati ed alcuni esempi di torri gentilizie, sia integre che decurtate o inglobate negli edifici. Da questa piazza, ogni anno, si avvia il corteo storico del torneo cavalleresco della Quintana, dopo che i figuranti di tutti i Sestieri vi si sono raccolti.

Non solo le piazze, ma anche le strade ed i vicoli di impronta schiettamente medievale contribuiscono a caratterizzare il centro storico come via Pretoriana, via di Solestà, via delle Stelle, via Soderini, via del Trivio, antico cardo e corso Mazzini, decumanus maximus, che attraversa da ovest ad est il centro urbano.

Tra i monumenti sono da ricordare: il ponte Romano di Solestà, uno dei pochi in Italia, visitabili anche al suo interno, il forte Malatesta, la fortezza Pia, le rovine del teatro romano, le grotte dell’Annunziata, ciclopica costruzione del periodo romano assimilabile a quella presente a Monte Rinaldo, il palazzetto Longobardo con la torre degli Ercolani, una delle torri superstiti tra le circa duecento che compaiono nelle cronache medioevali, per il quale Ascoli ha il soprannome di Città delle cento torri.

Meritevoli di essere citati sono anche i tempietti dedicati al patrono quali Sant’Emidio alle Grotte e Sant’Emidio Rosso, le chiese di Sant’Angelo Magno, Sant’Agostino e San Giacomo Apostolo e i teatri storici Ventidio Basso e Filarmonici.

Nelle vicinanze della città si trova la rocca di Castel Trosino, antichissimo insediamento longobardo a strapiombo sul torrente Castellano, in cui alla fine del XIX secolo fu rinvenuta una delle più ricche necropoli d’Italia, i cui preziosi reperti sono ora sparsi in diversi musei in tutto il mondo.

Percorrendo da Ascoli la Salaria in direzione Roma, s’incontra il monumentale albero del Piccioni menzionato per la prima volta in un documento del 1109 e legato, tra storia e leggenda, alla vita cittadina e alle vicissitudini del brigantaggio antiunitario.